Quando conviene mettersi in proprio? I fattori di cui tenere conto

Una breve guida per decidere consapevolmente se e quando avviare un’attività imprenditoriale


Hai deciso di fare il grande passo, di licenziarti e metterti in proprio. Quell’idea che ti solletica da tanto tempo ora è pronta a diventare una realtà concreta. Bello, vero? Eppure, prima di avviare un’attività imprenditoriale o da freelance è saggio tenere conto di tanti fattori diversi, dalla validità dell’idea di business alle “noie” burocratiche legate al mettersi in proprio, fino alla città in cui lavorare.

Per esempio, avviare un’attività imprenditoriale in una grande città costringe a fare i conti con una concorrenza che in altri luoghi non c’è o comunque non è molto agguerrita. Volendo prendere come esempio Milano, la città industriale per eccellenza, le imprese attive sono tante e – come dimostrano le offerte di lavoro di Cving sul capoluogo ambrosiano – operanti in svariati settori. Pertanto, a meno che non si voglia introdurre nel mercato un nuovo prodotto o servizio, in molti casi è preferibile optare per una posizione da dipendenti.

Ma, come accennato, la concorrenza è solo uno degli aspetti di cui tener conto. Facciamo un breve prospetto dei fattori che dovresti considerare prima di avviare un’attività professionale o imprenditoriale.

Valuta il valore dell’idea imprenditoriale
La prima cosa da fare, prima di lanciarsi nel mondo della libera impresa e della libera professione, è fare una valutazione oggettiva dell’idea che vogliamo realizzare. Che possibilità offre il mercato di riferimento? Qual è la concorrenza? C’è abbastanza pubblico da raggiungere? Ecco alcune delle domande da porsi prima di avviare un’attività d’impresa, anche un piccolo business o una piccola attività professionale.

Valuta i potenziali guadagni (e le tasse da pagare)
Non dimenticare che, a differenza di un dipendente che riceve uno stipendio fisso ogni mese, i guadagni possono oscillare. Non solo: occorre prendere in considerazione anche la tassazione (che varia a seconda del regime fiscale) e ricordarsi che possono esserci mesi buoni e mesi cattivi. Insomma, serve una mentalità flessibile: se poi si sceglie di diventare un libero professionista, bisogna pensare a sé stessi come un’azienda, con tutto ciò che questo comporta.

Spazi e orari di lavoro flessibili
Da libero professionista, o a capo di un’impresa, cambiano anche gli spazi e gli orari di lavoro. Un freelance, ad esempio, può lavorare da casa: in apparenza può sembrare una bella comodità, ma nasconde anche delle insidie, mancando oltretutto il rapporto con i colleghi.
In alternativa, puoi affittare una scrivania in un coworking, ma valuta attentamente i vantaggi e gli svantaggi di un ambiente di lavoro condiviso prima di decidere.

Anche gli orari cambiano: se da dipendente di solito gli orari sono rigidi, da libero professionista si può decidere di lavorare quando si vuole, ma c’è anche un rovescio della medaglia: a parte il rispetto delle scadenze, c’è il rischio – talvolta la certezza – che si lavori anche quando gli altri non lo fanno, solitamente il weekend.

La flessibilità di orari e spazi di lavoro può essere vista come un bene o come un male, ma è un fattore di cui devi tener conto.


Creare un portfolio clienti utilizzando i canali giusti
Hai avviato la tua piccola impresa o il tuo studio professionale, hai valutato pro e contro, e hai la professionalità adatta a ottenere risultati: ma senza clienti, anche la miglior idea professionale rischia di fare un buco nell’acqua. Ecco perché è importante comunicare adeguatamente la qualità dei propri prodotti o servizi utilizzando tutti i canali necessari, dalle mail ai social fino al sito web.

I canali giusti sono quelli in cui si trova il pubblico a cui ti rivolgi, i tuoi potenziali clienti, quelli che decreteranno il tuo successo. Visibilità si traduce in opportunità.
Ecco perché anche questo aspetto non va trascurato, ma curato con particolare attenzione.

In conclusione
Avviare un’attività imprenditoriale o professionale può portare con sé un bel carico di entusiasmo, ma prima di prendere una decisione del genere è necessario avere ben chiaro cosa comporti mettersi in proprio. Ci sono tanti aspetti da valutare, dalla forza dell’idea al mercato di riferimento, senza dimenticare la burocrazia e la tassazione. Più di tutto, serve la forma mentis giusta: dare vita a un’impresa richiede un cambio di prospettiva rispetto all’essere dipendente, fondamentale per avere successo nel tempo.


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