
Seppure molto spesso la disdetta venga erroneamente confusa con il recesso, sono due operazioni completamente differenti. Nel caso della disdetta si può comunicare, con qualche mese di preavviso, al momento della scadenza di un contratto di non volerlo rinnovare. Nel caso, invece, di un recesso si può annullare un contratto anche se sia ancora in corso e non a breve scadenza. A differenza della disdetta, con il recesso non si è tenuti a rispettare gli obblighi che erano stati precedentemente firmati, proprio perché ci si libera dal vincolo contrattuale.
Occhio al recesso
Il recesso, tuttavia, potrebbe avere delle conseguenze importanti. In altre parole, non si può recedere unilateralmente da un contratto senza valide ragioni, perché si rischia di essere considerati inadempienti agli obblighi contrattuali sottoscritti e dover risarcire il contraente. Così come per la disdetta, si può comunicare la volontà di recedere da un obbligo contrattuale tramite lettera.
La top ten delle disdette
Ma quali sono in Italia le disdette più ricercate? Come riporta Disdettasemplice.it sono almeno 10 le disdette più frequenti:
- Disdetta Sky
- Disdetta Dazn
- Disdetta TIM (fisso & mobile)
- Disdetta Fastweb
- Disdetta Vodafone (Casa e Mobile)
- Disdetta Iliad
- Disdetta H3G
- Disdetta Enel Energia
- Disdetta Eni Gas e Luce
- Disdetta Linkem
A queste poi si aggiungono la disdetta di Netflix o di Disney Plus. Quando si decide di disdire ovviamente le ragioni possono essere diverse, dalla mera questione economica (per esempio si potrebbe decidere di cambiare operatore perché garantisce un’offerta più conveniente rispetto ad un altro) alla semplice volontà di voler modificare le proprie condizioni contrattuali. Insomma, alla base della decisione può esserci qualsiasi motivo, dettato perlopiù da una specifica esigenza. Si prenda il caso di Netflix: la disdetta potrebbe essere dovuta al fatto che non si abbia tempo di guardare film e serie televisive e quindi un abbonamento potrebbe sembrare “sprecato”. Così come quello di Dazn, stipulato perlopiù dagli amanti dello sport. Ogni fornitore del servizio potrà avere modalità differenti dove poter inoltrare la richiesta di disdetta e perciò è sempre utile consultare i siti di riferimento, così da evitare di inviarla-per esempio- ad un indirizzo email sbagliato o spedire la lettera di disdetta ad una sede non più operativa perdendo solo tempo e denaro.
I canali per fare una disdetta
Per l’appunto ogni fornitore di un servizio mette a disposizione della sua clientela diversi modi per essere contattato e anche differenti canali per poter fare una disdetta. Questa infatti potrebbe essere comunicata per email, spedita con raccomandata di ritorno all’indirizzo specificato dal fornitore stesso. In alternativa, alcuni consentono di comunicare la disdetta telefonicamente o compilando un modulo online, così da ottimizzare le tempistiche. È importante infatti permettere ad un cliente di non dover fare lunghe code ad uno sportello per disdire un contratto, quando oggi grazie alla digitalizzazione e ai supporti tecnologici bastano pochi clic per fare qualsiasi cosa. Per cui anche la disdetta può avvenire per via telematica.