
Il mondo del lavoro è ricco di professioni che si occupano di questioni sociali ed educativi, che sono fondamentali per monitorare ed analizzare il welfare collettivo, ma soprattutto per pianificare azioni che mirano a contrastare fenomeni che possano essere lesivi della stabilità personale e della collettività. Una di queste è quella dell’educatore, che adopera le proprie conoscenze per lavorare con le istituzioni pubbliche e private e per sviluppare progetti di ricerca in ambito accademico. Per diventare educatore è necessario conseguire una laurea e poi proseguire con una specializzazione o corsi di perfezionamento a seconda del ramo in cui desidera poi proseguire con la carriera. Le competenze di una laurea in scienze dell’educazione sono fondamentali per iniziare la professione e il titolo accademico può essere conseguito anche online, grazie alle facoltà telematiche. Unicusano ad esempio nella sua offerta formativa include diversi corsi di laurea nell’ambito dell’educazione e si possono seguire in modalità e-learning sulla piattaforma proprietaria. Vediamo insieme qual è il percorso di formazione e l’importanza del ruolo dell’educatore anche nelle professioni del futuro.
Educatore: la formazione
Con le norme vigenti, per diventare educatore bisogna conseguire almeno una laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19) o una laurea in Professioni sanitarie della riabilitazione.
Esistono infatti due percorsi di accesso alla professione di educatore, che sono stati riconosciuti e formalizzati dalla legge Iori del 2018:
- Educatore Professionale Socio-Pedagogico,
- Educatore Professionale Socio-Sanitario.
Sempre nello stesso decreto è stata introdotta anche l’iscrizione obbligatoria all’albo per esercitare la professione. La laurea non è obbligatoria per chi lavora in questo ambiente da diversi anni o per chi ha conseguito un diploma magistrale entro il 2001-2002. Dopo la laurea, per lavorare nelle istituzioni pubbliche è necessario partecipare ai concorsi messi a bando, altrimenti si procede con attività autonoma presso istituzioni private. L’educatore può inoltre lavorare a scuola, in asili nido e nella scuola dell’infanzia, e anche in questo caso bisogna ottenere la laurea triennale con l’acquisizione dei crediti formativi d’indirizzo o conseguire una laurea magistrale a ciclo unico.
Chi è l’educatore
Come suggerisce il nome, l’educatore svolge un ruolo educativo. Opera in tutti quei contesti nei quali c’è bisogno di ridare dignità alle persone, recuperare situazioni di disagio e provvedere al reinserimento in società. Supporta dunque persone con disagi psichici, persone anziane, persone che hanno dei problemi sociali o che vivono in contesti socialmente pericolosi. La sua figura viene richiesta sia nell’ambito pubblico sia nell’ambito privato, nel quale ha assunto un ruolo molto importante soprattutto per l’organizzazione e la gestione di organizzazioni no profit.
L’importanza dell’educatore
L’importanza dell’educatore è sempre stata riconosciuta, perché le sue capacità sono essenziali per intervenire in situazioni molto delicate e per fare da ponte nel dialogo con persone che hanno difficoltà ad interagire con la comunità e ad avere un ruolo attivo. E il suo ruolo centrale sarà riconosciuto anche nei vari lavori del futuro, per i quali la sensibilità, la conoscenza di alcuni processi sociali e psicologici, la capacità di integrare nuove competenze e nuovi bisogno saranno fondamentali. L’educatore potrà inoltre ampliare ulteriormente i settori in cui poter lavorare: tra le figure più ricercate nei prossimi anni ci sarà ad esempio l’educatore ambientale, cruciale per la transizione ecologica.