Avviare una carriera da ricercatore scientifico rappresenta un passo molto importante. La scelta di questa strada comporterà molti anni di studio disseminati di sacrifici e di gavette ma che, alla fine, sfoceranno nelle tante gratificazioni che la passione per questa professione garantisce, come anche il successo.
Accanto alla professione di ricercatore scientifico c’è parecchia disinformazione, quindi, in questo articolo, proveremo a chiarire alcune questioni.
Quali requisiti deve possedere un buon ricercatore scientifico?
Il primo e più importante requisito è la curiosità; se vi reputate una persona curiosa e cercate in qualsiasi cosa la risposta, allora, vi trovate sulla strada giusta verso la carriera di ricercatore scientifico.
La seconda qualità da possedere è l’impegno. Si tratta di un lavoro colmo di responsabilità sia verso il laboratorio che vi dà l’incarico, sia verso le persone che nel futuro potrete aiutare grazie alle scoperte fatte, sia nei confronti di voi stessi e di non deludervi dopo tutti i sacrifici compiuti sino a quel momento.
Infine, un buon ricercatore deve possedere un’ottima capacità di analisi. Analizzare i dati è un must di questo lavoro, soprattutto quelli che vi possono sembrare insignificanti.
Quale iter seguire per diventare un professionista?
Dopo le scuole secondarie sarà necessario ottenere una laurea accademica in facoltà scientifiche come medicina, chimica, biologia, biotecnologie, farmacia, ecc. In seguito, si può proseguire la carriera di ricercatore presso un istituto di ricerca come può essere l’istituto Lombroso (clicca qui per informazioni).
Al conseguimento della laurea e dopo l’ingresso in un laboratorio di ricerca, il neolaureato diviene dottorando nel tipo di ricerca che vuole portare avanti. Il dottorando comincia a fare ricerca vera e propria seguito da un dottorando più esperto, poi, pian piano raggiungerà il suo scopo che è quello di realizzare delle ricerche da pubblicare sulle riviste specializzate che gli forniscono un certo credito nel settore. Dopo 3 anni di studio, egli conquista il dottorato e comincia la trafila del post-dottorato, cioè il lavoro vero e proprio in laboratori pubblici o privati che gli varranno un curriculum prestigioso e valido.
Di solito, l’ingresso a tali laboratori (se pubblici) avviene tramite concorso, mentre, per i laboratori privati, l’ingresso è definito dal talento del ricercatore e dalla presentazione di un progetto ambizioso tale da ottenere fondi personali.
Invece, un caso a sè, è rappresentato dal ricercatore a tempo indeterminato che è legato con un contratto a tempo indefinito ad un laboratorio pubblico.