Neo laureati. Che cosa succede dopo?

Fine o nuovo inizio. Questo non è ancora ben chiaro ai giovani neo laureati che si trovano di fronte a un percorso poco definito. Che cosa succede dopo aver conquistato con fatica e anni di studio quella pergamena e quel titolo? La risposta non è per niente semplice, perché in un mondo così dispersivo e vario come quello del lavoro è sempre una scommessa. C’è chi, baciato dalla fortuna, riesce ad essere assunto nell’immediato, chi entra nella realtà dei tirocini (solitamente non retribuiti) e chi, ancora, vaga in cerca di qualche assunzione che faccia al caso suo. Le strade sono numerose, tutto dipende molto dalla fortuna.

Dopo l’entusiasmo per essere stati proclamati dottori si passa alla più lucida consapevolezza di essere di nuovo senza protezione, in balia di ciò che potrà accedere. Quello che è certo è che un lavoro è necessario, il resto potrà essere deciso dopo.

C’è da ricordare che per i nati tra il 1980 e 2000 la nuova riforma delle pensioni ha proposto la possibilità del riscatto laurea per gli under 40 in forma gratuita, oggi questa opportunità è già prevista ma a pagamento. Una possibilità che non è certo da scartare, considerata però con le dovute accortezze e informazioni, alcune delle quali già sono note, altre che saranno rese disponibili con la definizione della Riforma.                                   

La prima cosa concreta da fare dopo la tanto agognata laurea è sicuramente quella di prendere in mano ancora una volta il Curriculum Vitae che si sarà lasciato abbozzato durante gli anni di studio e controllarlo riga per riga per capire se ogni voce sia scritta in modo esaustivo e diretto, senza giri di parole o spiegazioni troppo dettagliate. Il datore di lavoro vuole vedere cosa sapete fare, almeno sulla carta per un primo momento. La foto non è un dettaglio da sottovalutare, sceglietene una che riesca a comunicare affidabilità.

Il secondo passo è quello di inviare il CV alle aziende che si ritengono simili al nostro profilo professionale in modo da permettere a chi di dovere di inserirlo nel database per poi, chissà, essere un giorno contattati per un colloquio. Ci sono aziende che ancora accettano CV consegnati personalmente, non perdete questa occasione e presentatevi in loco, mostrare la vostra faccia è sempre un ottimo modo per mettersi in gioco e per farsi conoscere.

Il terzo passo è attendere. Dopo aver inviato il Curriculum per via telematica o cercando un confronto faccia a faccia non c’è altro da fare. Non disperate se le risposte tarderanno ad arrivare, non sono procedure rapide quelle della selezione del personale. Non è certo detto che più si attende, meno possibilità c’è di essere assunti. Una volta che questo accade però non si dovrà essere presi alla sprovvista, il panico non è un buon alleato. Si dovrà essere sempre pronti per un colloquio, momento in cui si sfodereranno tutte le conoscenze e la voglia di svolgere al meglio quel lavoro. La tenacia e la volontà sul lavoro spesso vengono ripagate. L’emozione e quel pizzico d’ansia sono concessi, specie se si è alla prima esperienza con i tanto temuti colloqui.                                   

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