Così come in Italia anche in tutta l’Unione Europea le direttive a riguardanti la sicurezza in ambito lavorativo sono un po’ carenti. Infatti, quelle più importanti sono solo due: la direttiva Seveso, che impone che negli impianti industriali più a rischio esista una mappatura e delle regole e controlli più severi e la direttiva Sicurezza del 1989 (89/391/CEE), che si occupa delle regole per prevenire i rischi sul lavoro.
Per capire meglio la situazione sul territorio in merito a lavoro, sicurezza e prevenzione, abbiamo chiesto l’aiuto di una società che si occupa di sicurezza sul lavoro Roma, la US Group, che ci illustra come funziona in Europa e soprattutto in Italia. Qui infatti, nel caso di vittime sul lavoro, ai loro parenti vengono riconosciuti i danni morali e patrimoniali, e sono escluse le unioni civili. Se il responsabile dell’azienda presso la quale è avvenuto l’incidente è ritenuto coinvolto nell’accaduto per mancata osservanza delle norme sulla sicurezza, questo può rischiare di essere imputato di omicidio colposo per il quale è previsto una pena minima di due anni di reclusione. Inoltre, nel caso di aziende che ricorrono a sub-appalti, le norme riguardo la responsabilità della sicurezza riconducono tutta la responsabilità all’azienda che conduce l’appalto e a quella che lo accetta.
In Spagna, nel 2003, è stata approvata una riforma riguardante le norme sui rischi del lavoro: nel caso in cui vi siano illeciti penali dell’azienda, il procedimento amministrativo e le sanzioni vengono sospesi fino al giudizio penale finale. Le infrazioni più gravi vengono prescritte in 5 anni dalla data in cui queste si verificano.
In Bulgaria, nel settore edile, sono state riscontrate più di 16mila violazioni delle norme sulla sicurezza e la salute dei dipendenti da parte dell’Ispettorato Generale del Lavoro. Gli ispettori possono arrivare addirittura a fermare i lavori e i macchinari o provvedere a rimuovere personale ritenuto non sufficientemente qualificato, nonché avviare le relative procedure penali e amministrative.
Nel Regno Unito esistono delle norme riguardo l’imputabilità delle aziende negligenti per omicidio; il tribunale può ricorrere alla pubblicazione di una condanna sui media o, peggio, sul sito principale dell’azienda ed è previsto un risarcimento per i familiari delle eventuali vittime.
Nel caso di incidenti molto gravi, in Germania, la persona coinvolta o i parenti delle vittime, ricevono una somma di denaro sotto forma di pensione e non è previsto il reato di omicidio colposo per le aziende.
Infine, anche in Svezia, sono previste sanzioni amministrative nonostante i rarissimi casi di responsabilità di morti sul lavoro.