Dove trasferirsi all’estero: emigrare in Europa, Svezia al top

Fra gli stati dell’Europa dove trasferirsi all’estero, si consiglia di emigrare nei Paesi del Nord capitanati dalla Svezia; tra le altre nazioni europee che sono state inserite nella top ten delle realtà in cui emigrare nel 2015 vi sono anche l’Olanda e la Germania. Una recente classifica è stata pubblicata dal blog economico Lavoce.into: l’Olanda ha ottenuto il settimo posto in classifica seguita dalla Germania, invece la Svezia è riuscita a conquistare il gradino più basso del podio, dimostrando comunque che il popolo svedese offre agli stranieri un tasso di accoglienza abbastanza alto, senza trascurare poi la sua positiva situazione finanziaria favorita essenzialmente da un Pil pro capite alto. Chi sta valutando di trasferirsi in un altro Paese restando in Europa può quindi tenere in considerazione la classifica stilata per il 2015 che ha preso in considerazione diversi parametri a partire dal reddito pro capite. Tra gli altri aspetti considerati ci sono: il rapporto debito pubblico-Pil, la facilità di creare una propria attività produttiva ed economica (procedure burocratiche per aprire e chiudere un’impresa), l’accoglienza e l’accettazione di immigrati stranieri.

Si tratta di aspetti che non devono venir trascurati da chi sta prendendo la decisione su dove trasferirsi all’estero: in particolare un parametro importante come la misurazione della ricchezza privata costituisce un valido incentivo per chi è alla ricerca di un posto di lavoro. La Svezia, quindi, è un Paese ricco che potrebbero offrire la possibilità di soddisfare le esigenze di chi vuole trasferirsi in un altro Paese per trovare un’attività che garantisca stabilità finanziaria. Un secondo aspetto positivo è quello relativo alle stesse finanze dello Stato, altro dato usato per stilare la classifica delle migliori nazioni in cui emigrare. Si tratta di un importante biglietto da visita per chi viene da fuori: una nazione solida a livello economico che non ha debiti offre ai suoi cittadini un buon grado di assistenza e non è spinta a ridurre le spese destinate ad altri settori per risollevare le casse del bilancio. Dal punto di vista dell’apertura alla socialità poi la capacità di accoglienza è un altro fattore da non trascurare quando si è alle prese con la decisione di trasferirsi in un altro stato, per cui l’approccio al fenomeno dell’immigrazione in maniera propositiva è un altro punto da prendere in considerazione nella valutazione di un cambio di vita radicale.

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