Nell’ultimo anno il lavoro di freelance in Italia è cresciuto del 50%, sono questi i numeri pubblicati da importanti piattaforme di outsourcing che hanno esportato nel nostro paese una realtà lavorativa presente già da anni negli Stati Uniti e in altre realtà europee.
Un nutrito esercito di freelancer, professionisti specializzati in diversi settori, dall’informatica, alla tecnologia, dalla grafica al design, dalle risorse umane al marketing, dalle traduzioni all’ingegneria, forniscono i loro servizi e le loro consulenze in outsourcing ad aziende che hanno esigenza di ampliare i servizi offerti senza una necessaria presenza in sede del professionista richiesto. Gli aspetti positivi di questa tipologia di lavoro sono sicuramente molti, dal punto di vista del professionista che decide di lavorare come freelancer in Italia, c’è la possibilità di lavorare prima di tutto, di ampliare poi le proprie conoscenze costruendo un portfolio lavori che contiene esperienze con diverse aziende. Dal punto di vista delle aziende, invece, c’è sicuramente un risparmio economico per quanto riguarda i costi del lavoro, un freelance è infatti un professionista che opera da consulente esterno e quindi non va a gravare sul costo dei dipendenti in azienda, nello stesso tempo, una o più figure di freelance in outsorcing, con proprie esperienze professionali e conoscenze, arricchisce la professionalità dell’azienda e consente di ampliare i settori in cui operare con una notevole crescita e nuove possibilità di rivolgendosi ad un maggior numero di clienti.
Per chi cerca un freelance o vuole iniziare a lavorare con diverse aziende da esterno, esistono piattaforme professionali dove la domanda e l’offerta di lavoro si possono incontrare, i più importanti del settore sono Freelancer.com, Twago e Lavoricreativi.
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